Un film è sempre un viaggio, ci conduce per mano in un universo di luoghi, avvenimenti, emozioni, sollecitazioni. Quando la pellicola è ambientata in paesi lontani, dagli usi tanto diversi dai nostri, della cui storia spesso conosciamo poco o nulla, possiamo imparare molto da tutte le informazioni e sollecitazioni che ci giungono dallo schermo. Nel raccontarci la sua storia, infatti, il regista ci investe con parole, immagini, suoni, colori, rumori: al di là del filo della narrazione c'è un universo che si impone ai nostri sensi arricchendoci di mille conoscenze e dettagli. Insomma, prima di partire per un nuovo viaggio non è male l'idea di andarsi a vedere o rivedere i film ambientati nei luoghi che stiamo per visitare. Le cose che ci lascerà dentro saranno una chiave in più per aiutarci a guardare e, se possibile, a comprendere.
Oggi vogliamo parlare del Giappone e di come compare nei film spesso di produzione occidentale
Queste alcune delle pellicole più famose
Agente 007 – Si vive solo due volte, Lewis Gilbert, 1967
Si ispira liberamente al romanzo Si vive solo due voltedi Ian Fleming, nonostante riprenda il titolo, il nome di alcuni personaggi e l’ambientazione dal romanzo omonimo.
È il quinto film della serie ufficiale di film avente per protagonista l’agente segreto James Bond.
Una capsula spaziale americana scompare misteriosamente durante una missione. Dell’accaduto sono accusati i russi, che però si dichiarano estranei ai fatti. La base britannica di Singapore ha rilevato un oggetto volante non identificato che atterrava da qualche parte in Giappone e così, per scongiurare lo scoppio di una guerra atomica, James Bond viene mandato a Tokyo per indagare con l’aiuto del servizio segreto giapponese.
Black Rain (Pioggia sporca), Ridley Scott, 1989.
La storia è incentrata su due poliziotti di New York City che, dopo aver catturato un membro della Yakuza, devono scortarlo in Giappone ma una volta a destinazione, il prigioniero riesce a fuggire, costringendo i due ufficiali a recuperarlo, immergendosi sempre più profondamente nel misterioso mondo della malavita locale. Black Rain fu nominato per due premi Oscar, per il miglior sonoro e il miglior montaggio sonoro. Lo slogan del film è “Osaka, Giappone. Un poliziotto in trappola. Un complotto in atto. Un assassino in fuga”.
Lost In Translation, Sofia Coppola, 2003.
Protagonisti Bill Murray e Scarlett Johansson. Il film ruota intorno al particolare rapporto tra l’attore in declino Bob e la neolaureata Charlotte, nato in un grande hotel di Tokyo, l’ormai famigerato, merito anche del film, Park Hyatt. Star del cinema in declino, Bob è arrivato per girare uno spot pubblicitario di una marca di whisky: il lavoro non lo entusiasma e ha sempre la sensazione di mancare qualcosa nelle traduzioni degli interpreti. Charlotte accompagna John, il marito, fotografo in ascesa che non rinuncia mai ad un incarico e per questo la trascura. Bob e Charlotte passano molto tempo in albergo e anche la notte, presi entrambi dall’insonnia, si rifugiano al bar sempre aperto. Così nasce tra i due uno strano rapporto di amicizia, condito dal perfetto sfondo di una Tokyo memorabile.
Memorie di una Geisha, Rob Marshall, 2005.
Film basato sull’omonimo romanzo di Arthur Golden Memoirs of a Geisha. Ha vinto tre premi Oscar nel 2006. E’ stato girato in alcuni luoghi di Kyōto come il tempio Kiyomizu-dera ed il monastero di Fushimi Inari. « Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita ci fui trasportata dalla corrente. La prima volta che seppi che mia madre stava male fu quando mio padre ributtò in mare i pesci. Quella sera soffrimmo la fame, “per capire il vuoto”, lui ci disse. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l’acqua: l’acqua si scava la strada attraverso la pietra e, quando è intrappolata, l’acqua si crea un nuovo varco. » (La geisha Sayuri Nitta, parlando di Chiyo Sakamoto, lei stessa da bambina).
The Fast and the Furious: Tokyo Drift, Justin Lin, 2006.
È il terzo capitolo della serie The Fast and the Furious. Sebbene sia uscito nel 2006, l’ordine temporale della serie vuole che gli eventi di Tokyo Drift siano accaduti dopo Fast & Furious 6, del 2013.
Sean Boswell è un ragazzo che cerca di affermarsi come pilota nelle corse automobilistiche illegali. Sebbene le corse gli forniscano una temporanea fuga dall’infelice situazione familiare e dal mondo superficiale che lo circonda, hanno anche la non trascurabile conseguenza di renderlo decisamente antipatico alle autorità locali. Dopo l’ennesima corsa illegale, stavolta in un cantiere, per evitargli di finire in riformatorio la madre lo spedisce in Giappone da suo padre, un militare in carriera di stanza a Tokyo. Etichettato come gaijin(straniero) ed emarginato poiché non conosce una parola di giapponese, non impiega molto a trovare un nuovo amico in un ragazzo americano, Twinkie, che lo introduce nel mondo sotterraneo del drifting. Sean nota subito una delle ragazze più attraenti, Neela, e come suo solito attacca bottone; la ragazza è però la preferita di Takashi “Drift King“, un campione di corse con agganci nella Yakuza in quanto nipote di un potente capobanda.
Wasabi, Gérard Krawczyk, 2001.
Wasabi è un film scritto e prodotto da Luc Besson con protagonisti Jean Reno e Ryoko Hirosue. Il film prende il titolo da una scena in cui il protagonista, Hubert Fiorentini, mangia un intero piattino di piccantissimo wasabi in un ristorante giapponese senza batter ciglio. Hubert è un poliziotto francese molto efficiente, ma dai modi bruschi: dopo aver causato l’ennesimo guaio a causa del suo comportamento, è costretto ad allontanarsi dal lavoro. Nel frattempo riceve la comunicazione della morte dell’unica donna che abbia amato, Miko, una spia giapponese con cui aveva lavorato 19 anni prima. Insieme alla notizia della morte, l’avvocato Ishibashi gli comunica anche di essere stato nominato unico erede, e viene convocato in Giappone per la lettura del testamento. Appena arrivato scopre anche di avere una figlia, Yumi nei guai con la malavita. Tra gag e colpi di scena cercherà di aiutarla.
Per avere una visione del Giappone a 360° vi consigliamo di dare un'occhiata al tour classico che proponiamo su questa pagina
Italia/Tokyo Partenza per Tokyo con vettore di linea IATA. Volo notturno. Pasti a bordo.
Tokyo Arrivo in mattinata. Trasferimento in navetta in hotel. Pomeriggio a disposizione. Pasti liberi.
Come chiamarla? Metropoli? Megalopoli? Città-stato? Nessuna definizione è adeguata per definire l’agglomerato umano che si condensa in questo spazio immenso, affollatissimo, che copre complessivamente 88 km da est a ovest e 24 da sud a nord, e che comprende 23 circoscrizioni elettorali, 26 città minori, 7 cittadine e 8 paesi.
Tornando indietro nella storia, nessuno avrebbe potuto immaginare che il piccolo, tranquillo villaggio di pescatori chiamato Edo, vicino alla foce del fiume Sumida, si sarebbe sviluppato in questo modo così gigantesco e glorioso. Fu solo nel XIX secolo che l’Imperatore, staccandosi dalla tutela dello shogunato, spostò qui la capitale da Kyoto, e la cittadina di Edo cambiò nome in Tokyo (“capitale dell’est”, come indicano i suoi caratteri cinesi). Da allora, la città crebbe in modo tumultuoso e disordinato.
Tokyo Intera giornata di visite: la piazza del Palazzo Imperiale, il santuario Meiji, il Tempio Kannon di Asakusa, il Tokyo Metropolitan building a Shinjuku, il quartiere commerciale di Ginza. Pasti liberi.
Oggi, per scoprire Tokyo, bisogna progettare una visita progressiva quartiere per quartiere, come se si visitasse una regione intera. Ognuno dei quartieri ha la sua attrattiva particolare, e meriterebbe in sé una visita, ma, se non avete un mese a disposizione, conviene scegliere. Forse Asakusa è la zona di Tokyo che ha conservato di più un’atmosfera tradizionale, a dispetto dei bombardamenti. Rinomata fino dai tempi antichi per essere la zona dei piaceri (proibiti o meno), Asakusa è una delle poche zone di Tokyo in cui si possa passeggiare per le viuzze, vagabondare nei negozietti e alzare lo sguardo senza riuscire a scorgere un grattacielo. Nella zona di Ginza e del palazzo imperiale potrete ammirare: alcuni spettacolari edifici in vetro-cemento (come il Tokyo International Forum); la famosa ‘quinta strada’ di Tokyo, Marunouchi; la meravigliosa piazza del palazzo imperiale, da cui potrete solo immaginare lo sfarzo e l’eleganza di cui si circonda la famiglia imperiale (il palazzo è aperto ai visitatori solo una volta all’anno, nel giorno del genetliaco dell’Imperatore); la zona commerciale di Ginza, dove non manca nessuna delle grandi firme internazionali; i palazzi dell’alta finanza nell’elegantissimo quartiere di Shiodome; il santuario shintoista della dea Inari.
Tokyo/Fujiyama/Kyoto Partenza in treno proiettile (2' classe) per Shizuoka, nella zona del monte Fujiyama. Visita del santuario shintoista Toshogu e del monte Fuji da un punto panoramico privilegiato. Nel pomeriggio, proseguimento in treno proiettile (2' classe) per Kyoto. Pranzo tradizionale giapponese. Cena libera.
IMPORTANTE: i bagagli verranno trasportati separatamente dall'hotel di Tokyo all'hotel di Kyoto.
PRIMO GIORNO DI VALIDITA' DELL'ABBONAMENTO FERROVIARIO JAPAN RAIL PASS.
Kyoto Intera giornata di visite alla capitale culturale del Giappone: il Tempio buddhista del Padiglione d'oro, il castello Nijo, il tempio buddhista Kiyomizu, il quartiere di Higashiyama ed il tempio Sanjusangendo. Pasti liberi.
Lo scrigno dei tesori del Giappone: ci sono più templi e santuari a Kyoto che chiese a Roma, e non ce n’è nessuno che non valga la pena visitare: se a questo si aggiunge che Kyoto si trova nel cuore della regione turistica del Kansai, una vera miniera di tesori di ogni tipo e forma, si può ben capire come una sosta in questa città fantastica sia il cuore di ogni viaggio in Giappone.
Si potrebbero perdere giorni interi a passeggiare lungo le colline orientali di Kyoto, chiamate in giapponese Higashiyama: non solo templi e giardini a non finire, ma, soprattutto, il gusto della vecchia Kyoto, elegante e raffinata, che offre intatto al visitatore tutto il fascino della storia e della tradizione: partendo dalla cima del monastero Kiyomizu, si scende piano piano fino al quartiere di Gion, attraversando stradine piene di negozietti, ristoranti, tempietti, e incrociando parchi, giardini, templi e pagode
Kyoto/Kanazawa In mattinata, trasferimento in stazione ferroviaria e partenza in treno espresso per Kanazawa. Giornata dedicata alla visita di Kanazawa, una delle città più belle del Giappone: visita allo splendido giardino Kenrokuen, al quartiere tradizionale dei samurai, alla famosa via delle geishe e alla Casa delle Geishe - Ochaya Shima. Trasferimento in albergo. Pasti liberi.
*I bagagli verranno trasportati separatamente dall’hotel di Kyoto all’hotel di Osaka. Suggerito utilizzo del bagaglio a mano con lo stretto necessario per i pernottamenti a Kanazawa e Takayama.
Kanazawa/Shirakawa/Takayama Trasferimento in pullman a Shirakawa per la visita alle antiche case di campagna della valle di Shokawa. Proseguimento per Takayama, dove si arriva a fine pomeriggio. Trasferimento in albergo. Pasti liberi.
NB: possibilità di sostituire l'hotel con un ryokan, dotato di onsen, nel quartiere storico di Takayama, con colazione e cena (in stile rigorosamente giapponese) inclusi. Supplemento su richiesta.
Takayama/Osaka Visita del mercato mattutino, quindi dell'antico complesso architettonico conosciuto come Takayama Jinya, della splendida città vecchia, con le sue caratteristiche costruzioni, negozi, case da thè: è l'atmosfera purissima del Giappone tradizionale. Pranzo libero. A fine visita, Partenza in treno espresso per Nagoya e proseguimento in treno proiettile fino a Osaka. Trasferimento in albergo. Pasti liberi.
Osaka/Italia Ultime ore a disposizione. Trasferimento in aeroporto a Osaka in tempo utile per il volo di rientro.